Gruppo AGESCI Pietrasanta

Gruppo AGESCI “Pietrasanta 1” – Zona: Lucca – Massa Carrara

Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani Logo Agesci

La COCA (Comunità Capi) è formata dagli adulti che prestano servizio tra le Branche e nel Gruppo stesso, che ha sede presso la Casa diocesana “La Rocca”,

Via della Rocca, 10 – Pietrasanta.


Capigruppo del gruppo AGESCI Pietrasanta 1:

SARA IPPOLITO             349 2521729

ANDREA MAGNOLFI   347 3661832

 


DATI STORICI DELL’ASSOCIAZIONE

Data di fondazione 4 maggio 1974
Membri 175.549
Capo Guida Maria Teresa Spagnoletti
Capo Scout Giuseppe Finocchietti
Sede Piazza Pasquale Paoli 18, Roma



L‘Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), è un’associazione cattolica giovanile che ha lo scopo di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione personale dei partecipanti secondo i principi ed il metodo scout adattati alla realtà sociale italiana. L’Agesci è nata nel 1974 dall’unificazione di due preesistenti associazioni, l’ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI (Associazione Guide Italiane), femminile. Nella propria azione educativa l’associazione si propone di realizzare un impegno politico al di fuori legami o influenze partitiche. L’AGESCI è diffusa in modo omogeneo sul territorio italiano.

L’AGESCI nasce ufficialmente il 4 maggio 1974, dall’unione di due organizzazioni, l’Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI) e l’Associazione Guide Italiane (AGI).
L’AGESCI ed il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI) formano assieme la Federazione Italiana dello Scautismo (FIS), appartenente all’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS o WOSM) ed all’Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE o WAGGGS).
L’AGESCI è un’organizzazione riconosciuta dalla Protezione Civile (con la quale è intervenuta in quasi tutte le emergenze verificatesi in Italia a partire dal terremoto del 1976 in Friuli), dalla CEI, ed ha stipulato protocolli d’intesa con il Ministero dell’Ambiente ed il Ministero della Pubblica Istruzione. Aderisce inoltre al Progetto Policoro, una iniziativa della CEI rivolta ai giovani disoccupati e sottoccupati dell’Italia meridionale.
Mantiene relazioni con il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI).
L’organo di stampa ufficiale è la testata Scout.

L’AGESCI ha un’organizzazione verticale suddivisa in quattro livelli:

  • livello nazionale,
  • livello regionale,
  • livello di zona (che non segue una rigida divisione geografica e che non tiene conto di confini amministrativi come comuni e province),
  • livello di gruppo.

I gruppi sono indipendenti nelle attività dalle organizzazioni di zona, regionali e nazionali. Ognuno di questi livelli possiede una complessa struttura il cui scopo è comunque finalizzato all’educazione dei bambini, ragazzi e giovani adulti.

Gli associati si dividono in due categorie:

  • soci giovani (coloro che vivono la propria personale esperienza di crescita)
  • soci adulti (coloro che svolgono l’azione educativa proposta dall’associazione).

Affiliata all’ AGESCI è la Südtiroler Pfadfinderschaft, associazione scout cattolica di lingua tedesca operante nella provincia autonoma di Bolzano. A livello regionale, in Friuli-Venezia Giulia, è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra AGESCI e Slovenska Zamejska Skavtska Organizacija (SZSO), organizzazione scout della minoranza slovena, presente nelle province di Trieste e Gorizia.

Il Gruppo

Il gruppo è la struttura che più di ogni altra è a contatto con gli educandi dopo l’unità (ulteriore suddivisione del gruppo) e che più di ogni altra svolge l’azione educativa scopo dell’associazione.

Essa è composta da:

  • capi
  • adulti

in servizio educativo che formano la comunità capi e che, su mandato dell’associazione nella sua interezza, hanno la responsabilità diretta dei ragazzi cui fanno servizio. La comunità capi svolge la sua azione educativa prima di tutto attraverso la stesura e l’attuazione di un Progetto Educativo.
I componenti della Comunità Capi devono, per poter svolgere il loro servizio educativo, prima di tutto aderire ad un Patto Associativo, che sancisce i principi etici e morali dell’adulto che risponde a tale peculiare vocazione al servizio, e nel corso di un certo numero di anni, compiere un iter di formazione,al termine del quale viene rilasciato un brevetto che riconosce sia a livello nazionale cheinternazionale il percorso svolto e la competenza acquisita. Solo da questo momento possono fregiarsi di una particolare insegna denominata Gilwell ed essere considerati Capi.
All’interno della comunità capi possono esserci persone con diversi livelli di formazione che compiono servizio con i ragazzi: è la comunità capi che si assume la responsabilità del mandato che, ad ogni livello, è fiduciario. I rappresentanti legali del gruppo, denominati Capi Gruppo, sono due,

  • un uomo
  • una donna,

eletti secondo statuto dai componenti la comunità capi.

Suddivisione in branche

Lupetti e Coccinelle anni 8-11/12  Motto : Del nostro meglio (Lupetti) Eccomi! (Coccinelle)
Esploratori e Guide anni 11/12-16  Motto: Estote Parati (Siate pronti)
Rover e Scolte anni 16-20/21 Motto: Servire

I ragazzi di ciascuna branca svolgono le attività in gruppi chiamati unità: per le coccinelle il Cerchio, per i lupetti il Branco, per gli esploratori e le guide il Reparto, per i rover e le scolte il Clan/Fuoco, con un primo momento chiamato Noviziato. Nel reparto è in realtà predominante l’appartenenza allasquadriglia.
Ogni unità può essere mista (maschi e femmine), monosessuata o parallela (due diverse unità composte solo da maschi e solo da femmine che vivono una serie programmata di attività durante l’anno). Le unità miste sono dirette da due Capi brevettati, una donna ed un uomo, secondo il principio per il quale ogni ruolo, a qualsiasi livello, è affidato congiuntamente a due persone di sesso differente (diarchia). Oltre a questi vi è un Assistente Ecclesiastico, la cui presenza è su mandato del Vescovo della Diocesi a cui il Gruppo appartiene.
I capi esercitano la loro azione educativa attraverso un metodo scout, i cui principi generali sono delineati da Robert Baden-Powell ed una metodologia differente per ogni branca, che ne concretizza gli strumenti.
Il gruppo che può essere appoggiato ad una parrocchia, ma non è la regola, prende il nome della località in cui si trova seguito da un numero (per esempio: Terni 2)

La Zona

La Zona raccoglie, all’interno di una cornice territoriale che cambia in base alle esigenze individuate dal livello regionale, più Gruppi: generalmente da un minimo di sei ad un massimo di venti. Compito precipuo della Zona è quello di promuovere la crescita e la formazione delle Comunità Capi attraverso eventi, incontri ed altri strumenti a sua disposizione. Ancora, essa deve agire affinché ci sia diffusione dello scautismo nel proprio territorio, attraverso l’apertura di altri gruppi, ha il compito creare collegamento con le autorità locali, quindi amministrazioni comunali e provinciali, altre associazioni, enti, le diocesi, ecc., deve stimolare l’incontro ed il confronto tra i vari Gruppi, ha la facoltà di ideare e realizzare eventi per i ragazzi dei Gruppi che la compongono. Inoltre alla zona, in collaborazione con la Formazione Capi del livello Regionale, è demandato il compito di organizzare e realizzare il primo dei campi di formazione per i capi (Campo Formazione Tirocinanti, C.F.T.). I rappresentanti legali della Zona sono i due Responsabili (sempre un uomo ed una donna), eletti da una Assemblea.

La Zona è strutturata nel modo seguente:

  • Convegno Capi di Zona;
  • Assemblea di Zona;
  • Comitato di Zona;
  • Consiglio di Zona;

ognuna di queste quattro strutture ha compiti e composizioni differenti.

Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto di Zona.

La Regione

A differenza della Zona la Regione è una struttura che si identifica, a livello territoriale, con la regione amministrativa di appartenenza.  Essa ha diversi compiti: attua un collegamento tra le diverse Zone, in collaborazione con la Formazione Capi del livello Nazionale realizza il secondo dei tre campi di formazione per capi (Campo di Formazione Metodologica, C.F.M.), diffonde l’informazione attraverso la gestione del proprio sito e mezzo stampa, fa conoscere e valorizza l’esperienza regionale al livello superiore, si preoccupa, per il proprio livello, di curare i rapporti con gli organismi civili, se previsto realizza eventi per i soci giovani. I rappresentati legali della Regione sono i due Responsabili (sempre un uomo ed una donna), eletti da una Assemblea.

La Regione è strutturata nel modo seguente:

  • Convegno Capi Regionale;
  • Assemblea Regionale;
  • Comitato Regionale;
  • Consiglio Regionale;

ognuna di queste quattro strutture ha compiti e composizioni differenti.

Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto Regionale.

Il Nazionale

Il livello Nazionale è il riferimento per tutti gli associati. Esso assicura, attraverso una moltitudine di strutture, il collegamento tra le Regioni. Compiti specifici del livello Nazionale sono quelli di individuare le politiche di indirizzo dell’associazione, di aggiornare la metodologia utilizzata e preservare la ricchezza del metodo, curare i rapporti con gli organismi civili a livello statale, reperire le risorse materiali ed economiche per perseguire gli obiettivi prefissati, diffondere adeguata informazione attraverso gli strumenti più idonei.
La Formazione Capi Nazionale organizza l’ultimo momento del percorso di formazione dei capi che è ilCampo di Formazione Associativa (C.F.A.). I rappresentanti legali dell’Associazione, in questo caso, sono il Presidente e la Presidente. La Capo Guida ed il Capo Scout hanno i compiti di rappresentare l’associazione nella sua interezza sia in italia che all’estero, oltre che ad assicurare l’attuazione dei principi ed altri sanciti da Statuto. Il livello Nazionale è strutturato nel modo seguente:

  • Consiglio Generale
  • Consiglio Nazionale
  • Comitato Nazionale
  • Commissione Economica
  • Commissione Uniformi (era Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi)
  • Collegio Giudicante Nazionale

Ognuna di queste cinque strutture ha compiti e composizioni differenti.

Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto Nazionale.

Ognuna delle tre Branche e dei vari Settori, in tutti i livelli associativi, vengono coordinati da due Incaricati affiancati da una Pattuglia.

Gli Incaricati nazionali di Branca L/C prendono anche il nome di Akela d’Italia e Arcanda d’Italia, mentre l’Assistente ecclesiastico, Baloo d’Italia.

I Settori

Settore Nautico

Consente a tutte le unità, nautiche e non, di utilizzare lo strumento acqua come ambiente educativo per tutti, trovando la sua massima espressione nella branca E/G, attraverso l’esperienza dei Reparti Nautici e ad Indirizzo Nautico, che scelgono il mare, il lago, il fiume come ambiente educativo privilegiato.

Settore Pace e non violenza

Sviluppa l’educazione alla pace, all’intercultura, alla mondialità, attraverso progetti di collaborazione con il Sud del mondo.

Settore Specializzazione Radioscouting

Propone la fratellanza internazionale attraverso l’etere, in particolare con il “Jamboree on the air” (Jota), la più ampia occasione di coinvolgimento mondiale.

Settore Specializzazioni

Offre agli esploratori e alle guide occasioni particolarmente qualificate per sviluppare le loro competenze tecniche.

Demanio

È uno degli ambiti nei quali si articola l’Organizzazione. Si occupa di tutti gli aspetti legati alle basi ed ai terreni: Fondo Immobili, Leggi Regionali, Archivio basi scout.

Settore Protezione Civile

Propone attività educative riferite alla prevenzione; contemporaneamente si organizza in squadre tecniche pronte a intervenire nel caso di calamità.

Settore Foulards Blancs

Vive la spiritualità mariana secondo la tradizione di Lourdes, e si dedica al servizio dei malati sia nel corso dei pellegrinaggi sia nell’impegno quotidiano.

Settore Internazionale

Sviluppa la fraternità scout attraverso le iniziative degli organismi internazionali scout, e sostiene la crescita dello scautismo nei paesi più disagiati o in via di sviluppo.

Settore Stampa

Sviluppa la competenza e la sensibilità alla comunicazione e gestisce le riviste associative della testata scout.

Metodo e proposta educativa

Robert Baden-Powell, padre del movimento Scout
L’Associazione utilizza un metodo educativo ispirato dall’esperienza e dagi scritti di Robert Baden-Powell. Tale metodo sostiene la crescita e lo sviluppo della persona abbracciandone la sua totalità toccando quelli che i Capi educatori chiamano i quattro punti di B.-P.: salute e forza fisica, abilità manuale, formazione del carattere e servizio del prossimo. Ciò che in definitiva si proponeva Baden-Powell e che si propone tuttora lo scautismo è di formare dei buoni cittadini, persone in grado dilasciare il mondo un po’ migliore di come lo hanno trovato.

Il metodo scout fonda la sua forza sul valore dell’imparare facendo, attraverso un’esperienza concreta di vita all’aria aperta, di vita comunitaria, di sfida con se stessi. Sono svariati i “pilastri” del metodo che vengono esplicitati, insiemi agli strumenti pratici, nel Regolamento Metodologico dell’Associazione.

  • Educazione alla vita all’aria aperta e all’essenzialità;
  • Educazione alla cittadinanza;
  • Educazione alla mondialità ed alla pace;
  • Educazione all’amore e coeducazione ;
  • Educazione alla fede (proposta cattolica);
  • Altro elemento del metodo scout è il linguaggio simbolico.

La proposta educativa si attua attraverso le attività e le occasioni proposte nelle tre Branche (vedi la sezione relativa all’organizzazione). Ogni branca ha peculiarità proprie per meglio adattarsi alle differenti fasce di età e quindi alle differenti esigenze che nascono nei bambini, negli adolescenti e nei giovani.
Inoltre è importante la progressione personale, in cui ognuno cerca di migliorare dandosi degli obiettivi su quattro punti:

  • me stesso,
  • rapporto con gli altri,
  • rapporto con il gruppo,
  • rapporto con la fede.

Branca Lupetti e Coccinelle

Coccinelle AGESCI al ‘Volo Regionale Lombardo’ (22-23 settembre 2007)
La Branca L/C (8-11/12 anni) ha come elemento centrale della proposta educativa il gioco e l’ambiente fantastico. Per quanto riguarda i Lupetti/e l’ambiente è quello della Giungla ed è stato adattato da B.-P. dal Libro della giungla di Rudyard Kipling cui lo stesso autore aveva dato il permesso per l’utilizzo e le necessarie modifiche. Per le Coccinelle l’ambiente fantastico è quello del Bosco basato sul racconto Sette punti neri scritto da Cristiana Ruschi del Punta e dalla Pattuglia Nazionale di Branca L/C dell’Agesci.
Nella branca L/C tutto ruota intorno al gioco, e quindi saper seguire delle regole precise e magari complesse, saper perdere e saper vincere, giocare di squadra e per la squadra, ed al clima di famiglia felice che i capi unità devono creare all’interno della piccola comunità all’interno della quale ognuno è fratello dell’altro, in cui conta l’aspetto di orizzontalità delle esigenze dei bambini rispetto alla verticalità costituita dalle differenti età. I bambini devono saper prendere degli impegni, che concordano con i capi che quasi sempre assumono dei nomi peculiari (ripresi dai libri di riferimento) dell’ambientazione: i capi branco avranno pertanto i nomi di Akela, Bagheera, Kaa e così via, mentre i Capi Cerchio potranno essere Arcanda, Mi e Scibà. Gli impegni presi sono poi verificati insieme ai Vecchi Lupi e alle Coccinelle Anziane e visualizzati nella sede dell’unità.
La branca L/C ha come riferimento spirituale e come patroni San Francesco e Santa Chiara, due figure che risultano essere semplici e di immediata comprensione per un bambino.

Branca Esploratori e Guide

La Branca E/G (11/12-16 anni) ha come elemento centrale della proposta educativa l’avventura. Essa è l’esca educativa a disposizione dei capi reparto per offrire al ragazzo le occasioni di crescita. Il reparto è formato da squadriglie (6/8 componenti dello stesso sesso); esse sono il primo luogo di crescita dei ragazzi. Le squadriglie prendono nomi di animali (secondo la tradizione espressa da Baden-Powell in “Scautismo per ragazzi”). Al loro interno non si parla di gerarchia ma di verticalità: il più grande aiuta il più piccolo nel “trapasso delle nozioni” (la competenza e la conoscenza delle tecniche scout, delle abitudini, delle regole comportamentali vengono trasferite senza che ci sia un insegnamento di tipo nozionistico) incominciando a vivere, in questo modo, lo scautismo, con spirito di servizio che svilupperà meglio nella Comunità R/S. Il più grande ha inoltre responsabilità del più piccolo.
È la squadriglia, quindi, il nucleo fondamentale del reparto, all’interno della quale i ragazzi vivono la maggior parte delle attività: uscite (solitamente con pernottamento e a cadenza mensile), campi invernali ed estivi, imprese, missioni.
I più grandi fanno parte spesso dell’Alta squadriglia, una struttura nata per soddisfare necessità dei più grandi del reparto che spesso differiscono da quelle dei più piccoli.
Il Reparto nel suo insieme ha due strutture fondamentali per garantire il protagonismo dei ragazzi:
Consiglio della Legge: è l’assemblea plenaria del Reparto. Si tratta di uno strumento di progettazione e verifica delle attività.
Consiglio Capi: formato dai capi reparto, i capi squadriglia e dall’assistente ecclesiastico. È l’organo di gestione della vita del reparto. In questa sede i ragazzi (capi squadriglia e quindi i più esperti della comunità) insieme ai loro capi prendono le decisioni, programmano, osservano e verificano regolarmente l’andamento del reparto. È uno strumento che serve a prendere coscienza della propria responsabilità di cose e persone; e contemporaneamente aiuta i ragazzi più grandi a prepararsi per laSalita al Noviziato (ovvero il passaggio alla Branca R/S).
È compito dei Capi Reparto garantire durante l’anno un clima di Impresa permanente: significa che le imprese devono susseguirsi senza tempi morti.
La Branca E/G ha come patrono San Giorgio, scelto dal fondatore B.-P. e comune a tutti gli scout del Mondo.

Branca Rover e Scolte

Questa Branca (16-20/21 anni) si differenzia dalle altre per la presenza di due momenti distinti: ilNoviziato (solitamente della durata di un anno) ed il Clan/Fuoco. Il primo momento dura solitamente un anno ed è un momento privilegiato per conoscere il differente modo di vivere lo scautismo in un’età in cui le scelte divengono fondamentali per la vita dell’adulto che sarà poi.
I punti fondamentali di questa branca sono:

  • la Comunità,
  • il Servizio,
  • la Fede,
  • la Strada.

Dopo il periodo di “rodaggio” del noviziato, durante il quale il ragazzo o la ragazza decide se proseguire o meno il proprio percorso scout, si entra in Clan/Fuoco.

Generalmente, il periodo del Clan/Fuoco dura circa 4 anni e si concluderà con la Partenza scout.
Il Clan/Fuoco, differentemente dalle altre unità scout, viene sentito in modo profondamente comunitario, partecipe e presente, come mai prima, della vita del rover o della scolta. Il Clan/Fuoco ha alla sua base una carta scritta dalla comunità (generalmente ogni 3 o 4 anni, quando, cioè si è compiuto il ricambio delle persone nella Comunità): la Carta di Clan/Fuoco.
I santi patroni di questa branca sono San Paolo e Santa Caterina.

Campi Nazionali

L’associazione ad intervalli temporali non regolari propone degli incontri nazionali.

CAPI A GUIDA DELLE BRANCHE:

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