La Parola di Dio

Sono venuto a portare il fuoco sulla terra

Il brano di questa Domenica (Lc 12,49-53) contiene parole di fuoco: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!”.

Il fuoco è simbolo in cui si riassumono tutti gli altri simboli di Dio: la colonna di fuoco che indica il cammino al popolo d’Israele nell’uscita dall’Egitto, la fiamma che arde e non consuma al monte Sinai, il fuoco che arde dentro le ossa per il profeta Geremia, il bruciore del cuore dei discepoli di Emmaus, le lingue di fuoco a Pentecoste … Come anche risuona bellissimo nel Cantico dei Cantici: “le sue vampe sono vampe di fuoco, una scheggia di Dio infuocata è l’amore”. E’ questo il fuoco di cui parla Gesù: la passione che attraversa il cuore di Dio possa diventare la nostra passione di vita, ciò permette di trovare il senso del nostro essere al mondo.

Un’altra parola di fuoco, che brucia veramente: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, ma la divisione!” Questa espressione a prima vista potrebbe sconcertare. La vera pace però non è neutralità, mediocrità, equilibrio tra bene e male. La pace è dono di Dio dopo averla conquistata sul terreno del conflitto. La divisione di cui ci parla Gesù è per il nostro deciderci: o per lui o contro di lui; è il nostro scegliere, senza rinviare nel tempo quella risposta che può determinare la nostra vita presente e futura. D’altra parte la predicazione di Gesù non metteva in pace la coscienza di nessuno, ma la scuoteva dalle false paci apparenti, frantumate da un modo più vero di intendere la vita.

San Paolo dirà che la parola di Gesù è come una spada che penetra dentro il nostro essere, perché questa parola deve provocare divisione, mettere in crisi in maniera salutare, spezzando le facili illusioni di quanti credono di poter coniugare vita cristiana e mondanità, pratiche religiose e atteggiamenti contro il prossimo: non serve a nulla dirsi cristiani se in realtà non lo si è!

La scelta di chi perdona, di chi non si attacca al denaro, di chi non vuole dominare ma servire, di chi non vuole vendicarsi …  diventa inevitabilmente, divisione, guerra, urto con chi pensa a vendicarsi, a salire e dominare, con chi pensa che vita vera sia solo quella di colui che vince.

E allora ben venga il conflitto interiore che impegna, fa lottare e sprona a decisioni serie e costruttive!

Sentiamoci come una manciata di fuoco, un pugno di calore e di luce gettati sulla terra per illuminare e riscaldare quella porzione di mondo in cui il Signore ci chiama a vivere.

Buona Domenica. Don Stefano

Lascia un commento