La Parola di Dio

Vieni fuori!

Vengo fuori per godere la vita piena, la vita eterna.

In questa quinta Domenica di Quaresima ci è presentato il brano della risurrezione di Lazzaro (Gv. 11,1-45): un episodio sconvolgente, dato che il defunto era nella tomba già da quattro giorni!

Giovanni nel suo Vangelo definisce i miracoli come “segni della gloria di Dio”, una serie si “segni” iniziata da Gesù a Cana di Galilea col dono del vino nuovo fino al compimento sulla croce, quando dal suo fianco trafitto  uscì sangue ed acqua.

L’amico Lazzaro sta male ma Gesù non si affretta ad andare a Betania, sembra quasi che aspetti di proposito, che ritardi volutamente affermando che la malattia di Lazzaro “non è per la morte”.

Contrariamente alle nostre ansietà rispetto alle situazioni di malattia, di disagio fisico, al bisogno di soluzioni rapide Gesù temporeggia: noi misuriamo il tempo nell’ottica della cronologia, nel susseguirsi degli avvenimenti, Gesù misura in altra maniera il tempo. Egli non ha fretta, tutto il racconto usa tempi lenti: il viaggio, la sosta fuori del villaggio, l’incontro con Marta prima e con Maria poi, fino alla commozione e al pianto. Gesù sa attendere i tempi di ciascuno; nello scorrere del nostro tempo (che gli antichi chiamavano chronos), quello che interessa è il tempo opportuno (kairos) per aprirsi alla fede e alla vita che è per sempre.

I giudei, che erano andati a consolare le sorelle del defunto, si saranno presentati con parole di circostanza; le parole di Gesù invece non sono consolatorie, entrano nel profondo della vita per darne un’altra dimensione: la fede nella vita che è per sempre. Noi non viviamo per morire, ma per vivere!

Lazzaro chi lo vedeva più? Il suo corpo ormai era chiuso nel buio del sepolcro: Gesù vede anche lì e lo chiama: “Vieni fuori!”. La sua parola è potente, è parola di vita … e Lazzaro viene fuori.

E’ bello sapere che Gesù mi vede anche nei momenti più tristi e più oscuri, mi vede e mi chiama dal buio alla sua luce, mi invita a venir fuori. Io, se ho fede, vengo fuori per godere la vita piena, la vita eterna.

L’umanità si può salvare dalla cultura dilagante della morte (droga, suicidi, omicidi, aborti, eutanasia, pena di morte …) solo se ascolta la voce di Gesù che chiama alla vita (“Vieni fuori!”) e risponde fidandosi di quella voce.

Buona Domenica. Don Stefano.

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