La Parola di Dio

Si siede accanto a lei

Sì, Gesù tace, non sfida, non provoca. Sotto gli occhi di tutti, che guardavano la donna dall’alto in basso, Gesù si china, scende al suo livello, si siede accanto a lei, tace e scrive qualcosa nella nuda terra.

Dopo la famosa parabola del Padre misericordioso, la liturgia ci fa rivivere uno degli incontri più sorprendenti e affascinanti del Vangelo: Gesù e la donna adultera. Gli scribi e i farisei hanno preparato una trappola ingegnosa per Gesù e gli portano una donna colta in adulterio che, secondo la legge di Mosè, va lapidata (Gv 8,1-11).

La reazione del Maestro, davanti alla provocazione dei suoi rivali, è sorprendente: non interroga la donna e nemmeno si mette a discutere con gli scribi e i farisei. Sa bene che al centro dell’accusa non c’è la donna peccatrice ma lui: lei, poverina, è solo un’esca, lui dev’essere il vero accusato.

Mentre tutti stanno aspettando le sue parole per scoprire se tradirà Mosè o le speranze del popolo, Gesù tace, non ha fretta, non sembra preoccupato né della schiera dei dottori che lo sta accerchiando, né della folla dei curiosi che si accalca per non perdersi lo spettacolo.

Sì, Gesù tace, non sfida, non provoca. Sotto gli occhi di tutti, che guardavano la donna dall’alto in basso, Gesù si china, scende al suo livello, si siede accanto a lei, tace e scrive qualcosa nella nuda terra.

Grande, Gesù! Non condanna, non giudica, non rimprovera. Il suo è un amore che gioca d’anticipo: non aspetta che la donna chieda perdono e si umili ai suoi piedi: lui stesso le va incontro, l’amore di Dio precede la sua richiesta.

Qui è la grande sorpresa, il grande scandalo di questo brano evangelico: Gesù la perdona indipendentemente dal suo pentimento o dal suo proposito di conversione. Ma com’è possibile?!

E’ possibile perché Dio non ti ama perché tu ti sei pentito, ma perché è tuo Padre. Non è la tua conversione a renderti amabile, ma è il suo amore a rendere possibile la tua conversione. Il perdono di Dio non è la conseguenza del pentimento, ma la sua possibilità!

L’amore di Dio non si conquista, si accoglie. Lui tiene sempre la porta socchiusa, c’è solo da fare lo sforzo di aprirla. Ce la sentiamo? Oppure preferiamo continuare a spiare dal buco della serratura qualcuno contro cui allestire un tribunale, che finirebbe per imputare anche a noi ciò che contestiamo negli altri?

Buona Domenica. Don Stefano

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