La Parola di Dio

Il tempo dell’attesa

Ciò che turba però è il tempo dell’attesa, tempo lungo nel quale sopravviene la stanchezza e il sonno!

Oggi il Signore ci racconta una parabola un po’ strana ma certamente ricca di significato: la storia delle dieci ragazze, di cui cinque erano sagge e cinque stolte (Mt 25,1-13).

E’ un racconto strano perché nella bellezza del Regno di Dio, che viene paragonato a dieci ragazze che sfidano la notte armate solo da un po’ di luce, cioè gente coraggiosa che sfida il buio per aspettare l’Atteso, i protagonisti non fanno una bella figura: lo sposo, col suo esagerato ritardo mette in difficoltà tutte quelle bimbe, le cinque stolte non hanno pensato a un po’ d’olio di scorta, le sagge rifiutano di condividere e infine arriva quello che chiude definitivamente la porta!

Il punto di svolta nel racconto è quel “grido” nel mezzo della notte. E’ la voce che spezza la durata dell’attesa, è la voce che, anche se tarda, certamente viene e quella voce ridesta, consola disegna un mondo nuovo, pieno di incontri e di luci.

Ciò che turba però è il tempo dell’attesa, tempo lungo nel quale sopravviene la stanchezza e il sonno!

Però, non è la vicinanza o la lontananza della fine che rende importante il tempo. Il tempo, lungo o breve che sia, è importante perché ogni istante è decisivo. I pericoli sono il darsi alla follia perché il Signore ritarda, oppure il non avere la pazienza di attendere a lungo il suo ritorno.

L’olio che dà luce sono le opere buone, che tengono alto il livello della luce anche nella notte e comunicano vita. Manca d’olio chi ha solo parole: “Signore, Signore …!”, chi dice e non fa.

Un ultimo tratto della parabola: l’impossibilità di avere in extremis l’olio necessario. L’incontro col Signore va preparato prima, non è cosa che si possa rimediare all’ultimo momento. La furbizia di chi pensa di cavarsela all’ultimo momento non paga mai!

Buona Domenica. Don Stefano.

 

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