La Parola di Dio

Lì sono io in mezzo a loro

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.

Il brano che oggi ci viene proposto (Mt 18,15-20) ci invita a guardarci attorno e a riconoscerci fratelli, cioè parte di una stessa famiglia. La parola “fratello” è una parola importante perché ci apre a una dimensione di comunità, vincendo ogni individualismo. Sì, perché nel mondo di oggi, nel campo della fede ciascuno tiene per sé le proprie certezze, quasi fosse materia pericolosa parlarne! Un certo modo di interpretare la privacy farebbe dire che sono affari personali e che la dimensione religiosa è cosa così intima e riservata da dover essere lasciata alla gestione di ciascuno, senza interferenze. Così si pensa pure che lo Stato laico non dovrebbe avere contatto con nessun aspetto religioso, di cui invece la società è intrisa!

E’ invece nel sentirci vicini, fratelli, partecipi della stessa vita che viene legittimato il dialogo, quello vero. Gesù parla infatti di correzione fraterna e quindi di manifestazione all’altro, con sincerità ed anche insistenza. E quando il fratello, nonostante i tentativi dei suoi cari, si ostina a stare lontano Gesù dice: “Sia per te come il pagano e il pubblicano”. Ma questo non vuol dire lasciare il fratello al proprio destino interrompendo ogni rapporto, piuttosto il richiamo è quello di comportarci come ha fatto Gesù che sedeva a mensa con i pubblicani per annunciare la bella notizia della tenerezza di un Dio chino su ciascuno dei suoi figli.

Domandiamoci: ci stanno a cuore i nostri fratelli oppure siamo di quelli che pensano che ciascuno deve pensare a se stesso?

La nostra fede non può essere chiusa e tarpata da falsi concetti di libertà; i màrtiri si sono esposti fino a dare la vita: questo non ci dice niente?

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.

Ecco allora perché è così importante la relazione coi fratelli, perché il Signore è proprio lì!

Buona Domenica. Don Stefano

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