La Parola di Dio

Il mistero di amore

La Domenica delle Palme apre la settimana santa e in tutte le Chiese viene letto il racconto della Passione del Signore: è il momento più difficile della vita di Gesù, e anche noi abbiamo difficoltà ad entrare in questo mistero di amore!

Signore Gesù, hanno dovuto metterti un cartello sopra la testa, altrimenti nessuno ti avrebbe riconosciuto: “Il re dei Giudei”. Un’iscrizione beffarda, dettata dalla delusione. Le tue parole e i tuoi gesti hanno sparso il profumo di libertà e di vita, hai entusiasmato le folle, hai fatto esplodere un sussulto di novità, ma ora ti hanno appeso ad una croce. Tutto è finito, e nel modo più triste!

I tuoi amici, quelli che tu hai scelto uno per uno chiamandoli per nome, ti hanno lasciato solo, sono scappati per la paura, forse per la delusione. Si aspettavano un re vittorioso, speravano che finalmente fosse arrivato il momento di restaurare del Regno di Israele, ma si sono sbagliati. Si aspettavano un altro Dio; d’altra parte, cosa se ne fanno di un Dio che si mette in ginocchio e lava i piedi? Cosa se ne fanno di un Dio che si fa catturare come un sacco di patate dai soldati romani? Loro volevano un Dio potente, un Dio vittorioso, non un Dio che cavalca un asino e si riveste di un grembiule. Giuda si è sentito tradito e ti ha venduto. Pietro ha ripetuto per tre volte di non conoscerti. Ed è vero che non ti conosce, non sa chi sei: non sa ancora chi sei.

Ora, sono passati più di duemila anni e sei ancora lì, su quella croce. Ancora lo stesso cartello, ancora non ti conosciamo. Quando ci sentiamo delusi come i discepoli, non ti conosciamo; quando vogliamo un Dio con la bacchetta magica che sistema tutti nostri problemi, non ti conosciamo….

Ma la colpa non è tua se dai nostri errori non siamo capaci di imparare nulla!

Forse ci illudiamo di conoscerti, di sapere di te per aver letto o magari studiato …. se ti conoscessimo un po’ di più la nostra vita sarebbe diversa.

Ma tu, da quella croce, non giudichi nessuno. Ti sei fatto come noi per entrare dentro la nostra storia, per salire su quella croce. Proprio su quella croce, insieme a tutti i crocifissi della storia di ieri, di oggi e di domani, si consuma il delitto più atroce della storia: si uccide Dio.

Ma allo stesso tempo, si svela la verità più luminosa della storia: Dio è amore!

Buona settimana santa. Don Stefano

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