La Parola di Dio

Gesù è risorto

Siamo giunti alla Pasqua, la festa della vita: Gesù è risorto!

Davanti a questo annuncio non possiamo essere ripetitivi, cioè dirci le stesse cose come se la risurrezione di Gesù fosse un evento che riguarda solo lui, e per noi solo un ricordo da celebrare annualmente.

La risurrezione di Gesù è un fatto che riguarda l’uomo, anzi l’umanità, il mondo. Sì, questo nostro mondo che sembra autodistruggersi con guerre di ogni tipo, questo mondo che, nonostante tante pieghe di oscurità non si rassegna alla morte perché la Vita c’è: va accolta e piantata bene nel nostro cuore.

La mattina presto le donne vanno al sepolcro ad onorare il corpo di Gesù. Due uomini in vesti sfolgoranti dicono loro di non cercare lì il Signore, perché quello è il luogo della morte mentre lui vive e vive per sempre. Le donne si chinano con la faccia a terra per, timore …

A noi hanno sempre detto che erano due angeli, l’evangelista Luca dice espressamente “due uomini”. Sì, proprio così. Anche oggi ci sono uomini e donne che, pieni di luce nel cuore, testimoniano la vita, che ci ricordano che il Signore non va pianto al sepolcro ma veduto con occhi nuovi nelle strade del nostro tempo.

E se riusciamo ad accogliere il dono della vita oltre la morte avremo anche il coraggio di alzare la testa per guardare in alto, per guardare in avanti, come quelle donne al sepolcro che, finché non hanno alzato lo sguardo, sono rimaste prigioniere dei ricordi del passato e senza speranza. Una volta alzate hanno preso il cammino ma non più verso il luogo della morte ma al contrario, verso un mondo ancora in attesa di speranza e di vita.

Allora celebrare la Pasqua per noi vuol dire andare al quel sepolcro non a piangere o a ricordare ciò che non è più, ma andarvi per vedere i segni che il Risorto ha lasciato, segni di luce e di vita, per essere a nostra volta testimoni di quella luce e di quella vita di cui il mondo ha tanto bisogno.

Vivere la Pasqua è avere in noi la certezza che, pur vedendo sul cielo del mondo tante nubi oscure, portiamo dentro di noi la luce della speranza. Dobbiamo essere gli uomini pieni di luce al sepolcro, che ricordano a chi arriva: “Non cercate tra i morti colui che è vivo: è risorto!”, e la vita allora si risolleva anche per chi è chinato a terra.

Buona Pasqua. Don Stefano

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