La Parola di Dio

E’ bello per noi essere qui

E’ bello per noi essere qui!”. Ma come tutte le cose belle, quella meravigliosa visione non fu che una freccia veloce.

Questa Domenica cade nel giorno 6 Agosto, giorno in cui la Chiesa ricorda la trasfigurazione del Signore, episodio singolare che ci viene narrato nella pagina del Vangelo che ci è proposto (Mt 17,1-9).

Gesù chiama di nuovo Pietro, Giovanni e Giacomo, i primi chiamati, e li porta con sé sul monte e lì c’è una festa di luce. Loro lo avevano conosciuto come un bravo Maestro (Rabbì) però, man mano che vivono accanto a lui, scoprono delle novità: la luce che emana dal suo volto e dalle sue vesti rivela la sua identità divina.

Appaiono poi due figure fondamentali nella storia dell’antico popolo di Dio: Mosè ed Elia, anch’essi uomini di luce. Mosè scese dal monte Sinai col volto imbevuto di luce, Elia fu rapito dentro un carro di fuoco e di luce. Sono loro i capisaldi dell’alleanza con Dio: la Legge e i Profeti.

Pietro rimane affascinato, è innamorato di questa visione, vorrebbe che non finisse mai: “E’ bello per noi essere qui!”. Ma come tutte le cose belle, quella meravigliosa visione non fu che una freccia veloce. Arriva una nube e si ode una voce: quel Dio che non ha volto ha invece una voce. Gesù è la voce di Dio diventata volto: “Ascoltatelo!”.

L’innamoramento nasce col dire “è bello!”, l’Amore matura col vivere. La sfida infatti è coniugare la visione dell’inizio con la fatica dell’andare avanti.

Pietro faticherà a tenere insieme il Cristo trasfigurato e il Cristo sfigurato: il secondo verrà letto come smentita del primo e il primo come sorta d’inganno e di illusione, tanto che nella notte del tradimento non tarderà a dire “Non lo conosco”, ossia “Non lo riconosco”.

Quell’immagine di luce è da rispolverare nei momenti difficili. Forse a noi manca la grazia di questa continuità e talvolta queste immagini di Gesù ci possono sembrare sovrapposte e sconnesse. Ecco perché il Padre ci richiama: “Ascoltatelo!”.

La fede nasce dal contemplare la bellezza ma si mantiene e si accresce solo con l’ascolto della Parola, così l’innamoramento diventa Amore.

Buona Domenica. Don Stefano

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