La Parola di Dio

Festa di Cristo Re

Nel giudizio Gesù non detta punizioni ma mette l’uomo davanti al suo operato.

Siamo all’ultima Domenica dell’anno liturgico, festa di Cristo Re dell’universo, e proprio in questa occasione siamo chiamati a riflettere sulla regalità di Gesù. Se Gesù è Re, in che modo lo è? Anche sulla Croce fu posta la scritta “Il Re dei Giudei”, lì fu messa come beffa verso l’uomo crocifisso: in realtà egli è Re, non per sé ma per gli altri, non pretende onori ma dà la vita!

Il brano che ci viene proposto (Mt 25,31-46) è la parabola del giudizio, una pagina che si impone all’attenzione per la forza del suo messaggio.

Nel giudizio Gesù non detta punizioni ma mette l’uomo davanti al suo operato, fa luce sulla sua vita. Le opere buone fatte o negate ai fratelli sono proprio quelle a salvare o a condannare, è l’amore dato o negato ai fratelli che fa la differenza!

A coloro che vengono condannati non sono imputati fatti delittuosi o violenti, semplicemente non hanno dato da mangiare, da bere, da vestire, non hanno accolto e visitato i malati e i poveri, non hanno fatto …., sì non hanno fatto niente: questo li condanna! Per andare all’inferno non bisogna aver ucciso, rubato, truffato …. ma basta non aver fatto niente. Questi sono i peccati di omissione, e noi siamo facili a commetterli ma non altrettanto a confessarli!

La cosa che maggiormente sorprende è il fatto che lui (Re) si identifica con i più umili, i più piccoli, e questo perfino mentre esercita la sua funzione di giudice universale. E’ il Re che mentre giudica fa capire che proprio lui era presente nel piccolo e nell’ultimo della fila; lui, che vive sotto spoglie sconosciute: un Re che va scoperto. Ma se io perdo lo sguardo di Dio come potrò mai riconoscerlo?!

Buona Domenica. Don Stefano.

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