La Parola di Dio

Lo contestano, lo affrontano, lo sfidano

Lo contestano, lo affrontano, lo sfidano perché il suo messaggio mette in discussione i loro schemi ormai consolidati, incitando al cambiamento.

Anche oggi l’evangelista Luca ci presenta un brano molto interessante, che fa luce sulla vita futura (20,27-38).

Gesù è arrivato quasi alla fine del suo mandato. I gruppi di potere (sacerdoti, anziani, farisei, scribi, sadducei) sono uniti per far tacere questo Maestro venuto dalla Galilea, senza titoli di studio, sbucato dal nulla e con la pretesa di insegnare. Lo contestano, lo affrontano, lo sfidano perché il suo messaggio mette in discussione i loro schemi ormai consolidati, incitando al cambiamento.

Oggi sono i Sadducei a farsi avanti. I Sadducei rappresentavano l’ala aristocratica e conservatrice di Israele. Questo gruppo di famiglie ricche e potenti rifiutava la dottrina sulla risurrezione, considerandola un’aggiunta all’autentico insegnamento di Mosè. Godevano di ricchezza e prestigio e non si preoccupavano della vita dopo la morte. Si fanno avanti per prendere in giro Gesù e ridicolizzare l’idea della risurrezione dopo la morte: raccontano la storia della donna “ammazamariti”, una storiella paradossale che narra di una donna, sette volte vedova di sette fratelli e mai madre. “La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché in sette l’hanno avuta in moglie?”.

Dal loro punto di vista l’unica cosa che conta è assicurare l’eredità, dare continuità al patrimonio familiare e garantire che il circolo aristocratico non si spezzi.

Gesù invita a guardare più in alto; per comprendere le cose della terra bisogna alzare lo sguardo al cielo, altrimenti si rimane imbrigliati nelle realtà ristrette e limitate. Nella risurrezione non ci sarà più il pensiero di prendere moglie o marito: la vita futura infatti non è il prolungamento di quella presente e coloro che sono morti non risorgono alla vita biologica ma alla vita di Dio, la vita nella dimensione dell’eternità.

Il nostro tempo così ricco di conoscenze sull’universo è così povero di sapienza sulla vita eterna!

Va capito bene il concetto di risurrezione: non si tratta di una rianimazione (come fu per Lazzaro, che poi nuovamente morì!) ma di una vita pienamente nuova, non certo una riedizione di quella terrestre, sarà cioè una novità assoluta e completamente inedita.

Questa vita così clamorosa e inimmaginabile possiamo pregustarla, perché Dio ci dona già fin da ora il suo Spirito di Vita: fosse dipeso solo da noi Zaccheo sarebbe rimasto sul sicomoro, la samaritana al pozzo, Matteo al banco delle imposte, Tommaso nel suo dubbio, Paolo sulla via di Damasco … e invece già qui, già ora Dio fa assaporare la risurrezione suscitando figli di risurrezione.

Allora, viviamo il presente nell’amore di Dio per essere certi di aprirci alla grande sorpresa, l’ultima e la più sorprendente di tutta la vita. Sarà un tuffo dal trampolino del mondo nell’oceano dell’amore di Dio, dove ogni amore umano sconfina nell’eternità.

Buona Domenica. Don Stefano

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