La Parola di Dio

Qualsiasi cosa vi dica, fatela!

Ecco Maria che ci dice: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”.

Terminato il ciclo liturgico del Natale, iniziamo il tempo “per annum”, cioè il tempo “durante l’anno”.

Ci viene presentata subito un’interessante pagina dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11), il primo segno prodigioso che Gesù opera per il suo popolo: il miracolo alle nozze di Cana.

Conosciamo bene l’avvenimento e per questo possiamo notare come sia una festa strana: lo sposo è del tutto marginale, la sposa neppure nominata; protagonisti sono due invitati, e alcuni ragazzi che servono ai tavoli. Poi, viene a mancare il vino: ma chi aveva preparato la festa? Ma vediamo cosa vuol dirci tutto questo!

Il vino nella Bibbia è il simbolo dell’amore. Il banchetto che è andato in crisi racconta, in metafora, la crisi dell’amore tra Dio e l’umanità, un rapporto che si va fiaccamente esaurendo, come il vino nelle anfore. Sullo sfondo del brano riecheggiano gli episodi di Esodo 19: l’Alleanza stipulata tra Dio e Mosè, avvenuta con la consegna delle tavole della Legge. Tra Dio e il popolo manca il vino, vi è solamente acqua, simbolo della Legge, e giare di pietra, che ricordano le tavole di pietra su cui la Legge è stata scritta. E poi il numero delle anfore, il sei, che raffigura l’imperfezione. Queste anfore vanno riempite di qualcos’altro, di qualcosa di nuovo: la legge antica è fatta di riti esteriori, come se il lavarsi le mani dei farisei potesse lavare il cuore: occorre il vino nuovo, l’alleanza nuova.

Anche noi dobbiamo avere il coraggio di passare dal vecchio al nuovo, da una fede fiacca ad una fede solida, da un amore tiepido e annacquato ad un forte amore: ma come fare?

Ecco Maria che ci dice: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”.

Maria non ha dubbi: Gesù interverrà. Ma non da solo, perché avrà bisogno dell’obbedienza di quei servitori, della loro fatica nel riempire e portare le anfore… non certo leggère, se piene d’acqua fino all’orlo, avendo da ottanta a centoventi litri di capacità.

Se voglio che l’acqua delle mie povertà, delle mie ferite possa diventare vino della gioia devo seguire il consiglio di Maria: “Fare qualsiasi cosa dice Gesù”. Maria non dice di ascoltare il suo Figlio ma di fare quanto chiede. Fare il Vangelo, non solo ascoltarlo, farlo, renderlo concreto nei gesti e nel vissuto quotidiano. E si riempiranno bene le anfore vuote del cuore e la vita si trasformerà da spenta a fiorita.

Buona Domenica. Don Stefano

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