La Parola di Dio

Quella era la mano di Dio!

L’atteggiamento bellissimo e scandaloso di Gesù è stato il gesto di toccare con la sua mano il lebbroso

Il Vangelo di Marco, dopo la guarigione della suocera di Pietro e dei malati portati davanti alla porta di casa, mette in cammino Gesù per le strade della Galilea. Ecco l’incontro con un lebbroso (1,40-45).

La lebbra era una malattia terribile e inguaribile, nella mentalità ebraica era letta come segno di maledizione e di impurità: un modo sbrigativo di risolvere un problema sociale usando le armi della religione, ricacciando sul malato ogni responsabilità di quanto gli era capitato. Questo lebbroso sente quindi il peso della malattia e ancora di più il peso della sua maledizione religiosa e sociale. Avvicinatosi a Gesù, «lo supplicava in ginocchio e diceva: se vuoi, puoi guarirmi». Una supplica in ginocchio, una richiesta dettata dalla fede a cui Dio risponde col suo dono.

L’atteggiamento bellissimo e scandaloso di Gesù è stato il gesto di toccare con la sua mano il lebbroso, gesto sommamente proibito dalla legge. Quella era la mano di Dio! Quella mano che aveva teso per rialzare la suocera di Pietro, quella mano ancora protesa verso chi è ammalato e sofferente, sempre per dare vita.

Il Regno di Dio infatti non tiene conto delle barriere del puro e dell’impuro: le supera. Non esistono uomini da accogliere e uomini da evitare, uomini con diritti e uomini senza diritti. Tutti sono amati da Dio e l’amore divino non fa differenze. Ecco che allora Gesù anche questa volta tocca per guarire, non teme di condividere la vita di questo povero perché con quel gesto manifesta la sua azione di salvezza.

Guarda di non dire niente a nessuno!” intima Gesù al lebbroso guarito; il Signore infatti non cerca pubblicità e successo desidera soltanto che l’uomo accolga il suo dono e diventi a sua volta donatore, come il lebbroso risanato che, contravvenendo al comando di Gesù, non può contenere la gioia di essere salvato e diffonde ai quattro venti la lieta notizia della sua viva esperienza.

Anche noi, guariti dalle nostre lebbre, dobbiamo far trasudare perfino dai pori della nostra pelle la gioia di essere salvati.

Buona Domenica. Don Stefano.

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