La Parola di Dio

Ma io vi dico

Ecco dunque che Gesù osa dire: “Avete inteso che fu detto …… ma io vi dico ….!

Il brano di oggi è molto interessante perché ci fa prendere atto dell’insegnamento di Gesù rispetto all’insegnamento degli scribi e dei farisei (Mt 5,20 ss).

Inizia col dire: “Se la vostra giustizia non  supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli!”.

Cosa vuol dire superare la giustizia degli scribi e dei farisei? Cosa fare “di più”, e qual è il “di più” che Gesù chiede ai suoi discepoli? Certamente non si tratta di un “di più” quantitativo, cioè rispettare più precetti e prescrizioni (il mondo giudaico aveva già una casistica articolatissima). Gesù non abolisce la legge, ma ci chiama ad entrare nel suo cuore pulsante, a recepire il vero spirito della legge.

E come nuovo Mosè, il quale portò al popolo la legge, Gesù presenta la legge rinnovata, una legge che va oltre l’osservanza stretta aprendo all’uomo l’orizzonte infinito dell’amore, quell’orizzonte che era scomparso a causa delle vedute anguste e limitate dei cosiddetti maestri d’Israele.

Ecco dunque che Gesù osa dire: “Avete inteso che fu detto …… ma io vi dico ….!”. E lo ripete più volte, mettendo in chiara evidenza il superamento rispetto al passato. C’è un prima e un dopo. È innegabile: nulla, dopo Gesù, è rimasto uguale.

Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, chi nutre rancore è nel suo cuore un omicida. Gesù va diritto al movente delle azioni, al laboratorio interiore dove si formano.

L’apostolo Giovanni, nella sua prima lettera, afferma una cosa enorme: “Chi non ama suo fratello è omicida”(3,15). Chi non ama, uccide. Il disamore non è solo il lento morire, ma è un incubatore di omicidi. Chiunque si adira con il fratello, o gli dice pazzo, o stupido, è sulla linea di Caino… Gesù mostra i primi tre passi verso la morte: l’ira, l’insulto, il disprezzo, tre forme di omicidio.

La legge antica non aveva certo il potere di sconfiggere il male, ma solo di arginarlo. Per questo Gesù va alla radice: non ci si deve accontentare del minimo piuttosto mirare in alto.

L’amore che il Signore ci insegna sembra esagerato, ma non può capire l’amore chi non mette in conto l’eccesso, perché se non è esagerato non è amore!

Dunque: guarda le cose con gli occhi di Gesù; fa’ meno cose, falle insieme, falle meglio, falle con gioia.

Buona Domenica. Don Stefano

Lascia un commento