Nella festa di Tutti i Santi il Vangelo ci propone una pagina fondamentale, quelle parole che noi chiamiamo “Le beatitudini”, perché attraverso il termine “Beati” Gesù qualifica i discepoli, i veri promotori del suo Regno (Mt 5,1-12).
Questa parola “Beati” fa pensare subito alla felicità, alla gioia, alla fortuna, però è limitativo circoscriverla solo al mondo delle emozioni e degli stati d’animo; il termine invece vuole indicare uno stato di vita che tende alla gioia e all’amore più grande. Queste beatitudini non sono un precetto in più o un nuovo comandamento, ma la bella notizia che Dio regala gioia a chi produce amore nel proprio stato di vita.
Il Regno dei cieli è dei poveri perché il Re si è fatto povero, la terra è dei miti perché il Potente si è fatto mite ed umile. A questa terra, anche oggi imbevuta di sangue, chi regala futuro? Chi è armato, forte e spietato, oppure chi detesta la violenza, è misericordioso e si prende cura dei fratelli?
La beatitudine più paradossale è quella che dice: “Beati quelli che sono nel pianto”: lacrime e felicità mescolate insieme, ma non perché Dio ami il dolore piuttosto perché nel dolore lui è con te!
A volte capita di incontrare persone che vivono continuamente di evasioni: “Se avessi avuto un altro marito, allora sì che avrei potuto impegnarmi di più in questo o in quello…”, “Se non avessi la mamma anziana a casa, allora sì che avrei potuto fare tanto volontariato…”, “Se avessi avuto altri vicini di casa, allora sì che avrei potuto testimoniare diversamente la mia fede…”. Non si è capito che la santità si costruisce e si vive sul campo, proprio lì, con quel marito o quella moglie, con quei genitori anziani o giovani, con quei vicini di casa o con quei compagni di scuola o colleghi di lavoro … siamo chiamati a far fiorire la vocazione alla santità che come un seme fecondo è stato piantato nel nostro cuore; ogni suo dono è un seme di beatitudine, ogni dolore un trampolino di lancio verso una vita piena.
Beati quindi se siamo in cammino nella vita, perché Dio cammina con noi!
Buona Domenica. Don Stefano