La Parola di Dio

Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo

Oggi Gesù nel Vangelo sembra rivolgere parole dure, durissime ai suoi discepoli: “Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli …. e persino la propria vita, non può essere mio discepolo …….. Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo!” (Lc 14,25-33).

Ma Gesù vuole davvero dei discepoli? Non chiede troppo? Chi potrebbe seguirlo a queste condizioni? Se al suo tempo c’erano le folle che lo seguivano e lui forse si poteva permettere di essere così tremendamente selettivo, oggi ha ancora senso tutto questo? Non mi pare che oggigiorno ci sia la gara ad essere discepoli di Cristo, anzi l’emorragia di cristiani nei nostri ambienti è davvero forte. Non solo ci sono sempre meno preti e suore, ma ci sono sempre meno cristiani, cioè coloro che vivono e testimoniano la loro fede quotidianamente con scelte di vita e la pratica religiosa.

Ma davvero questa parola di Gesù parla di sacrificare qualsiasi legame del cuore?

Il punto di comparazione è attorno al verbo «amare», in una formula meravigliosa e creativa «amare di più». Le condizioni che Gesù pone contengono «il più», un potenziamento: non è chiesto di sacrificare ma di aggiungere. Come se dicesse: Tu sai quanto è bello dare e ricevere amore, ebbene io posso offrirti qualcosa di ancora più bello e vitale.

Gesù si offre come incremento, accrescimento di vita. Una vita intensa, piena, profondamente amata e mai rinnegata.

Con il suo “amare di più” Gesù non intende instaurare una competizione sentimentale o emotiva tra sé e gli altri affetti del discepolo. Amare “con tutto il cuore” non significa amerai solo lui. Con tutto il cuore amerai anche tua madre, tuo figlio, tuo marito, il tuo amico ….., senza amori dimezzati perché l’amore non si taglia a fette!

Già nell’antico testamento dice: “Ascolta Israele: non avrai altro Dio all’infuori di me!”. Non dice: “Non avrai altri amori all’infuori di me!”. Gesù si offre al nostro cuore già pieno di amore, non per privarci di qualche amore a vantaggio suo, ma per potenziare l’amore, lui che possiede la chiave dell’arte di amare fino in fondo, fino al dono estremo.

Quindi: amiamo il Signore più di tutto e più di tutti, e in questo amore potremo vivere alla grande ogni altro amore!

Buona Domenica. Don Stefano

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