La Parola di Dio

Di questo voi siete testimoni

Non li abbandona a se stessi ma mette davanti a loro la missione, perché il mondo intero attende il messaggio del Vangelo: “Di questo voi siete testimoni!”.

Luca conclude il suo Vangelo (24,46-53) con l’episodio dell’Ascensione e con le ultime parole di Gesù ai discepoli. Li lascia, non si vedranno più. Ma non è un addio, non li abbandona a se stessi ma mette davanti a loro la missione, perché il mondo intero attende il messaggio del Vangelo: “Di questo voi siete testimoni!”.

L’ascensione è un atto di enorme fiducia di Gesù in quegli uomini e in quelle donne che lo hanno seguito per tre anni, che non hanno capito molto, ma che lo hanno molto amato: affida alla loro fragilità il mondo e il Vangelo e li benedice.

Gesù parte per preparare la venuta dello Spirito Santo, si tratta sempre della presenza di Dio ma in altro modo: non più a fianco ma dentro, non avranno più un appoggio accanto a loro ma all’interno del loro cuore. La partenza di Gesù quindi non è un lasciare perché tutto prosegua in qualche maniera ma una cosa ben diversa. Quando si ama qualcuno si è disposti a fare un passo indietro perché questo qualcuno emerga con la propria storia, perché diventi protagonista. Gesù ci ama così: ci accompagna e poi ci cede il passo, e la presenza dello Spirito Santo spinge a camminare con le nostre gambe. Questa forza dello Spirito viene dall’alto ma passa attraverso la nostra umanità: questa è la regola dell’incarnazione.

Potrebbe sembrare strano che qualcuno lasci e si allontani da coloro che ama, ma abbiamo ben compreso che l’atteggiamento di Gesù non consiste nello scomparire ma piuttosto nel fare un passo indietro perché coloro che ama compiano un passo avanti.

L’ascensione quindi non è la festa di un’assenza ma il passo indietro di qualcuno che ci ama, un passo indietro necessario perché la Pentecoste possa davvero accadere nella nostra vita.

Buona Domenica. Don Stefano.

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