La Parola di Dio

Giovanni

Giovanni è la voce che rompe il silenzio del deserto

Il brano di questa seconda Domenica di Avvento è l’inizio del Vangelo secondo Marco (1,1-8): il Vangelo di Gesù però non comincia con Gesù ma con Giovanni Battista, perché Cristo non viene dal nulla ma dalla storia umana e Giovanni è l’ultimo di quei profeti che nei secoli hanno accompagnato il popolo di Dio fino alla venuta dell’Atteso.

Giovanni è la voce che rompe il silenzio del deserto e da lì, da quel deserto della Giudea, richiama la gente: “Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme …”.

Quel popolo che un tempo aveva percorso il deserto per arrivare alla terra promessa ora il profeta invita a percorrere a ritroso quel cammino, a lasciare la città santa, il tempio, le certezze acquisite per ripetere l’esperienza della salvezza. I padri passarono le acque del Mar Rosso e nel cammino del deserto purificarono la vita per entrare nella terra santa, oggi Giovanni invita a convertirsi, a recuperare l’amicizia con Dio, spesso dimenticata o abbandonata: ecco che attraverso l’acqua del battesimo viene riproposto il cammino nel deserto per entrare nuovamente nella terra promessa e donata da Dio al suo popolo fedele. Il deserto più che una esperienza storica è stata una grande esperienza di fede.

E questo processo di rinnovamento di vita è motivato dalla venuta del Messia-Salvatore e lo scopo del profeta è proprio quello di attirare l’attenzione su Gesù. Ma questo non dev’essere forse il compito essenziale di ogni discepolo?

C’è poi anche un altro fattore da considerare: l’evangelista si dilunga nel descrivere il modo con cui Giovanni viveva. In quel deserto conduceva una vita austera, non vestiti eleganti, non cibi raffinati ma solo l’essenziale, come aveva fatto l’antico profeta Elia. Giovanni per questo non è soltanto il predicatore della conversione ma diventa la figura del convertito. Ma questo non dev’essere forse lo stato di vita di ogni discepolo?

Il dinamismo dell’Avvento ci chiede di andare anche noi nel «deserto» per rientrare nel cuore e vivere l’esperienza della relazione viva con Dio, unica fonte di speranza e di salvezza.

Buona Domenica. Don Stefano

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