La Parola di Dio

Vegliate

Siamo alla prima Domenica di Avvento, il periodo che prepara al Natale.

Il messaggio che oggi il Vangelo ci rivolge (Mc 13,33-37) possiamo racchiuderlo in una parola, un verbo imperativo: “Vegliate!”. Il verbo “vegliare” trasmette il senso della vigilanza, dell’attenzione; infatti Gesù racconta di una notte che dev’essere vissuta senza addormentarsi perché non sappiamo “quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino”, ma è importante essere trovati svegli.

Ora, il sonno da cui guardarsi non è evidentemente quello necessario e ristoratore di ogni notte. Il sonno a cui allude il Signore è quello della distrazione, della superficialità, appunto della mancanza di vigilanza, il sonno del peccato; il sonno procurato da una vita stordita da mille occupazioni e distrazioni che tolgono tempo e respiro alla relazione con Dio. Sì, dobbiamo ammetterlo, siamo distratti, porgiamo l’attenzione soltanto a ciò che è vicino a noi ignorando quanto esiste più in là. Oggi siamo colpiti dal Coronavirus e tutto è incentrato su questo tema, proprio tutto: stampa, dibattiti televisivi, cartelli attaccati da ogni parte … non si parla di altro; ma se allunghiamo lo sguardo possiamo accorgerci dei tanti mali del mondo, per le tante pandemie, per guerre e violenze, povertà, miseria, sfruttamenti, cattiverie, odio, corruzione, razzismo, soppressione incosciente della vita (quando invece dovremmo proteggerla, custodirla dal suo primo inizio del grembo materno fino al suo naturale tramonto), e poi il continuo martirio di tanti cristiani nei diversi Paesi del mondo… Questi mali non li avvertiamo perché non li abbiamo davanti agli occhi, oppure quando ci vengono presentati in televisione sono messi accanto a tante altre cose a volte anche frivole…

Inutile chiederci: “Dov’è Dio?”. Dio c’è! Il problema è se ci siamo noi con Lui a voler collaborare al nostro vero bene. Ecco da quale sonno svegliarci!

Vegliare non è soltanto attendere in modo passivo che scorra il tempo: è anzitutto sapere chi stiamo aspettando per preparare con amore l’incontro. L’Avvento è perciò un tempo di grazia prezioso: è la sveglia di Dio per la nostra debole carne che casca e ricasca in questo sonno.

Viviamo bene questo tempo di Avvento per non farci rubare il Natale e deviarlo da Gesù verso qualcos’altro. Alla fine del periodo dell’Avvento non vorrei trovarmi dentro un centro commerciale a fare acquisti, pensando di trovare lì la mia felicità. Al termine dell’Avvento vorrei trovarmi davanti alla mangiatoia di Gesù, che non mi vende nulla ma dona tutto se stesso, e qui trovare la vera felicità. Quella vera non quella di cioccolato.

Buona Domenica. Don Stefano

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