La Parola di Dio

Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la vita

Ancora una volta Gesù presenta il suo programma di vita, mandando all’aria i desideri e le aspirazioni dei discepoli. La sua strada, quella che lui per primo ha percorso, è proprio quella: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la vita”.

Il brano che questa Domenica ci propone (Mc 10,35-45) non tratta un tema nuovo, piuttosto riprende parole che abbiamo già trovato nel capitolo precedente («Chi vuole essere grande si faccia servo di tutti» – 9,35). I discepoli però continuano a non comprendere, come appare dalla loro richiesta. “Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo. Egli disse loro: Cosa volete che io faccia per voi? Gli risposero: Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Stanno chiedendo al Maestro una raccomandazione: poter occupare i posti d’onore nel suo Regno. Questi due apostoli sognavano il regno d’Israele forte e splendido come ai tempi del re Davide: dal loro punto di vista valeva la pena avanzare subito richieste, scavalcando gli altri, per ottenere le cariche più importanti.

Gli altri apostoli si indignano, lo fanno per rivalità, per gelosia, perché i due fratelli hanno tentato di manipolare la comunità.

Il Signore, risponde con pazienza: “Voi non sapete quello che chiedete! ….. Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti”.

Ancora una volta Gesù presenta il suo programma di vita, mandando all’aria i desideri e le aspirazioni dei discepoli. La sua strada, quella che lui per primo ha percorso, è proprio quella: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la vita”.

Questa è la più spiazzante autodefinizione di Gesù, la più rivoluzionaria e contromano, che porta gli apostoli a passare dall’idea di Messia guerriero, di regno potente agli occhi del mondo, alla realtà di un Messia mite e di un regno che non fa clamore ma entra silenziosamente nel cuore dell’uomo.

Anche oggigiorno nell’immaginario di tanta gente il Dio onnipotente deve dimostrare la sua grandezza attraverso manifestazioni clamorose, senza considerare che, nella sua rivelazione, quel Dio si è fatto servo.

Per noi donare la vita vuol dire mettersi a disposizione, donare tempo ed energie, portare avanti i propri impegni con serietà mantenendo il sorriso anche quando se ne ha meno voglia, come pure prestare attenzione a chi è più debole …..

Per chi desidera sedere nel Regno, questa è la strada. L’unica. Non servono altre garanzie, né certificati o raccomandazioni: basta seguire la parola dell’unico Maestro, e si cammina sicuri.

Buona Domenica. Don Stefano.

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