La Parola di Dio

Il Pane vivo, disceso dal cielo

Gesù si propone come “il Pane vivo, disceso dal cielo”: venire dal cielo non basta per garantire la vita, occorre che quel pane sia “vivo”, contenga e porti la vita eterna.

Continuando la lettura del cap. 6 del Vangelo secondo Giovanni, oggi ci sono presentati i versetti 41-51, nei quali riscontriamo l’atteggiamento dei Giudei che, polemizzando, mettono in discussione le affermazioni di Gesù; Lui, il Signore, non offre spazio alla discussione ma precisa i termini del suo messaggio e ribadisce chiaramente i concetti: “Io sono il Pane disceso dal cielo!”.

Con meraviglia prende pure le distanze da “i vostri padri che hanno mangiato la manna nel deserto”, si sono nutriti del dono di Dio però senza penetrane il mistero, per questo dice “sono morti”.

Gesù si propone come “il Pane vivo, disceso dal cielo”: venire dal cielo non basta per garantire la vita, occorre che quel pane sia “vivo”, contenga e porti la vita eterna.

Egli dona “la sua carne per la vita del mondo!”: è la sua umanità che si mette a disposizione dell’uomo che lo accoglie. Non dimentichiamo che Giovanni fin dall’inizio del suo Vangelo introduce il tema (“il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1,14) perché il Figlio di Dio non si è fatto solo uomo: il mistero dell’ incarnazione raggiunge ogni uomo nella sua debole pochezza fino a umiliare se stesso, e proprio per questo è fonte di vita per il mondo.

La sua umanità incontra e si mischia con la nostra, entra nel nostro tessuto e si fa nutrimento, trasforma le relazioni, le scale di valori, le aspirazioni dell’uomo, trasforma la vita della nostra storia in vita eterna.

Buona Domenica. Don Stefano.

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