La Parola di Dio

Il tempo della Chiesa

Con la festa di Pentecoste si chiude liturgicamente il tempo di Pasqua ma si apre il tempo della Chiesa, infatti proprio la Pentecoste, con l’effusione dello Spirito Santo, fa aprire le porte chiuse del cenacolo e i cuori chiusi dalla paura. C’è apertura, cioè respiro e libertà!

Nella descrizione dell’evento lo Spirito si manifesta attraverso i segni del vento e del fuoco, segni che scuotono e infiammano producendo effetti sorprendenti.

E così la Chiesa è partita iniziando da Gerusalemme per il mondo sconfinato, recando con sé il vento che porta lontano e il fuoco per accendere ovunque la fede e l’amore.

Nel brano del Vangelo che ci viene presentato (Gv 15,26-27; 16,12-15) Gesù che promette ai suoi discepoli lo Spirito Santo, e lo chiama con una parola importante: Paràclito, che vuol dire colui che sta con te per difenderti.

Nel parlare del dono dello Spirito Santo, Gesù usa tutti i verbi al futuro: vi guiderà, parlerà, dirà, annuncerà, mi glorificherà, darà testimonianza di me …. E’ come se indicasse strade nuove verso un futuro sconfinato, come se ci offrisse un cannocchiale per allungare lo sguardo verso orizzonti da esplorare: è proprio così perché dal momento della venuta dello Spirito Santo la Chiesa non si è più sentita costretta o limitata ma è esplosa con una forza incontenibile.

La Chiesa di oggi siamo noi, tutti noi. Dovremmo fare comunione come Maria e i discepoli nel cenacolo, sentirci viva comunità che condivide timori, gioie e attese per lasciarsi invadere dallo Spirito con la massima carica energetica.

Il mare è immenso, ma basta una vela e il mare cambia, non è più un vuoto in cui perdersi o affondare; basta che sorga una vela e che si lasci investire dal soffio vigoroso dello Spirito per iniziare una avventura appassionante, dimenticando il vuoto e seguendo una rotta: io la vela, Dio il vento!

Buona Domenica. Don Stefano

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