La Parola di Dio

Io in te

Nel Vangelo Gesù ci parla della sua storia con noi, della relazione che vuole stabilire con noi.

Già Domenica scorsa ha mostrato il rapporto fra pastore e gregge e la ricchezza della conoscenza vicendevole, per la gioia del Pastore e la vita del gregge.

Noi, esseri umani, riusciamo a vivere l’intesa con qualcuno in termini di comunione: io e te, io con te, io per te. Gesù invece si spinge oltre: io in te. Il suo rapporto con i suoi discepoli non è solo di alleanza, come lo era stato fra Dio e l’antico popolo d’Israele, ma di inabitazione (io in voi).

E’ così che oggi il Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) ci presenta la similitudine della vite e dei tralci, che rende così esplicito il concetto sovraesposto.

Il tralcio fa parte della pianta e per vivere deve rimanere innestato alla vite. Anche la vite vive dei propri tralci, senza di essi non c’è frutto, né scopo, né storia: senza i suoi figli, Dio sarebbe padre di nessuno. Per noi la vita cristiana è permettere ai sentimenti di Gesù di scorrere dentro di noi, come la linfa dentro i rami della pianta, come il sangue dentro le nostre vene. Se questo non accade, siamo rami secchi!

Per essere tralci vivi e fecondi è necessario “rimanere” in Lui! Questo verbo (rimanere – dimorare) è molto usato da Giovanni nei suoi scritti, basta pensare che nei soli otto versetti del brano di oggi compare ben sette volte! Questo “rimanere” garantisce continuità, stabilità di rapporto, assicura le condizioni necessarie per “portare frutto”: questo è ciò che conta più di ogni altra cosa.

Perché si lavora tanto intorno alle viti se non per raccoglierne i frutti? Questa immagine contadina del Vangelo infatti approda alle mani colme della vendemmia: chi ha paura di sporcarsi le mani con il lavoro conserverà sì le mani pulite, ma vuote!

Cerchiamo di essere fecondi di quella vita che ci è donata attraverso la Vera Vite e puntiamo al sapore dolcissimo dei frutti buoni, quelli che nascono dalla linfa vitale, si sviluppano attraverso il nostro impegno e danno il gusto di una vita davvero bella e piena.

Buona Domenica. Don Stefano

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