La Parola di Dio

La Pentecoste

Don Stefano D'atriSiamo giunti alla Domenica di Pentecoste. La Pentecoste era una festa ebraica, celebrata sette settimane dopo la Pasqua, alle porte dell’estate: era la festa del raccolto del frumento. A Gerusalemme per la festa accorrevano folle da ogni parte, come attesta il libro degli Atti degli Apostoli, e in questa circostanza Dio manifesta clamorosamente la sua presenza viva, forte e trasformante: fa dono dello Spirito Santo alla comunità dei credenti.

Difficile indagare profondamente sullo Spirito Santo perché è Dio, l’Eterno, l’Infinito, l’Onnipotente … però Gesù ci ha parlato di Lui, e nel brano che oggi ci è proposto (Gv. 14,15-16.23b-26) troviamo elementi che ci aprono ad una conoscenza più chiara dello Spirito Santo.

Gesù dice ai suoi apostoli: “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Lo Spirito ci “insegna”. Sì, dobbiamo lasciar cadere la presunzione del saper già tutto e cogliere spazi di ricerca e di scoperta, disposti a camminare lasciandosi condurre da Lui. D’altra parte la Chiesa non è un sistema bloccato e chiuso dove tutto è già stabilito e definito, piuttosto è un corpo aperto che respira, vive e cresce.

Lo Spirito “ci ricorda le cose dette da Gesù”. Non si tratta di un fatto mnemonico o mentale, non è un aiuto a non dimenticare ma è un vero e proprio “ri–cordare”, cioè “riportare al cuore”. Allora lo Spirito Santo ha la capacità di riaccendere nel mio cuore i gesti e le parole di Gesù, di rendere viva in me la sua presenza.

Se accolgo lo Spirito Santo riesco a salvare in me un piccolo pezzo di Dio per continuare ad incarnare il Vangelo nel tempo e nel luogo dove mi trovo a vivere ed operare.

Vieni, Spirito Santo, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco dell’Amore!

Buona Domenica. Don Stefano.

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