La Parola di Dio

Quanto è importante l’ascolto!

Quanto è importante l’ascolto! Quasi sempre le nostre preghiere sono fatte di parole rivolte al Signore, che per altro conosce già le nostre necessità; la preghiera di ascolto invece è quella più efficace.

Nella seconda Domenica di Quaresima ci è presentato il brano conosciuto come la “Trasfigurazione” del Signore (Mt 17,1-9), infatti il volto di Gesù si trasfigura, cioè cambia d’aspetto, “il suo volto brillò come il sole!” dice espressamente l’evangelista. Ma perché questo?

Gesù, dopo avere annunciato la sua sofferenza e la sua morte, dopo aver discusso con Pietro che avrebbe voluto distoglierlo da questo dolore, dopo aver espressamente manifestato che per seguirlo è necessario prendere su di sé la croce, perdere la vita per i fratelli … (messaggio duro ma vero), ecco che Gesù porta sul monte i suoi tre apostoli più vicini per offrire loro un’esperienza speciale: la contemplazione del suo volto divino! Attraverso questo dono desidera preparare i suoi apostoli a sostenere il momento tremendo della croce, che aveva già annunciato. Egli si mostra glorioso, un anticipo del trionfo della risurrezione, e con questo aprire una finestra sulla sua gloria futura vuol far capire ai suoi discepoli l’inscindibile rapporto fra la croce e la risurrezione, il significato pasquale.

Però la trasfigurazione non è soltanto la rivelazione dell’identità profonda di Gesù e del suo cammino, è pure una rivelazione dell’identità del discepolo: la via del discepolo è ugualmente incamminata verso la croce e la risurrezione.

Mosè ed Elia sono personaggi qualificati come guide e portavoce di Dio nell’antica alleanza, alla quale sopraggiunge la nuova nella persona di Gesù, presentato dal Padre come “il Figlio amato”, con l’imperativo seguente: “Ascoltatelo!”.

Quanto è importante l’ascolto! Quasi sempre le nostre preghiere sono fatte di parole rivolte al Signore, che per altro conosce già le nostre necessità; la preghiera di ascolto invece è quella più efficace. Non pensiamo che senza ascolto di Dio la nostra parola rischia di cadere in un gioco di proiezioni in cui a comandare sono i nostri bisogni, le immagini che ci siamo fatte di lui, il nostro tentativo maldestro di piegarlo ai nostri progetti?! Ascoltare il Signore è metterci in sintonia col suo pensiero e quando sopraggiungono momenti difficili avremo comunque e sempre il tesoro di quella parola ascoltata.

Quando la visione gloriosa del Signore cessò, gli apostoli “alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo”, ma quella parola ascoltata rimane il riferimento sicuro per scendere dal monte e riprendere il cammino verso Gerusalemme, verso la Pasqua.

Buona Domenica. Don Stefano

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