La Parola di Dio

Se mi amate……

Se mi amate……» e conclude con quest’altre: «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Le pagine che la liturgia ci fa leggere in queste Domeniche costituiscono il cuore del Vangelo secondo Giovanni, il tema centrale, che è quello dell’AMORE. Il brano di oggi (14,15-21) inizia con queste parole: «Se mi amate……» e conclude con quest’altre: «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

L’espressione di apertura (Se mi amate …) contiene il concetto di libertà e semplicità. Non dice: Dovete amarmi; è vostro preciso dovere; guai a voi se non mi amate …  nessuna costrizione ma totale libertà. Sì, ci chiede di osservare i suoi comandamenti, ma questo cosa comporta? Aprirsi ad accogliere il suo amore; infatti l’evangelista Giovanni fa capire come i comandamenti si riducono al comandamento dell’amore fraterno.

C’è da aprirsi all’amore di Dio: non è un obbligo ma una forza interna capace di donare l’energia per agire coi sentimenti Gesù. Questa forza è già dentro di noi, va svegliata e messa in atto; è come la linfa della vite a primavera quando preme sulla corteccia secca dei tralci e li apre e ne esce in forma di gemme, di foglie, di fiori, di grappoli!

I comandamenti di cui parla Gesù non sono quelli di Mosè ma «i suoi», cioè quelli vissuti da lui, lui che si perde dietro la pecora perduta, dietro ai pubblicani e ai peccatori, dietro ai poveri e agli ammalati, dietro ai bambini perché piccoli e quindi primi conquistatori del suo regno.

Lo Spirito Santo che Gesù promette ai suoi discepoli non è altro che l’Amore misterioso di Dio che preme dentro di noi per uscire e percorrere, attraverso di noi, le vie del mondo. Il desiderio di Dio verso di noi è espresso nelle poche ma pregnanti parole: «Il Padre vi darà lo Spirito perché rimanga con voi per sempre … rimane presso di voi e sarà in voi … io verrò da voi … voi sarete in me e io in voi … non vi lascerò orfani! ». Strettamente uniti tanto da rimanere, dimorare in lui è garanzia di vita anche davanti alle incomprensioni del mondo: sarà lo Spirito Santo a dare ragione della speranza che è in noi.

Buona Domenica. Don Stefano

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