Mostre campanile 2021

Settembre 2021 ROSEPIUME IN ORO-Alessandra Binini e Barbara Giavelli al Campanile del Duomo di Pietrasanta

Settembre 2021
ROSEPIUME
In oro

Nel campanile del Duomo, Alessandra Binini e Barbara Giavelli accolgono visitatori con le loro opere contrassegnate dal colore oro, simbolo del sole. Questo oro solare, caro alla cittadina di Pietrasanta che ospita all’interno del Duomo il dipinto la Madonna del Sole (protettrice della città
stessa), può designare ricchezza, ma anche il centro della vita divina, mentre tutti gli altri colori gli fanno corona.
L’oro e l’arte del dorare sono una caratteristica religiosa dell’antico Egitto dove la foglia d’oro rientrava nel numero dei colori. I pittori italiani, tedeschi, fiamminghi, bizantini, rumeni, serbi hanno utilizzato le foglie d’oro per ricoprire le loro tavole per dare risalto alle forze divine.
In Alchimia l’Oro, al quale corrisponde il Sole o Fuoco Sacro detto anche “Fuoco Filosofico”, allude alla ragione solare che deve illuminare l’uomo e renderlo felice.

Nei mosaici di Barbara Giavelli, la foglia d’oro è inserita tra smalti veneziani che emanano luce e pietre di colori diversi dai suggestivi nomi. L’artista utilizza il Blu Baia, l’onice del Pakistan, il Rosa del Portogallo, il Rosa Iran, il Rosso laguna, il Rosso levante, il Verde laguna, solo per citarne alcuni. Le pietre appartengono al mondo, una materia prima che non ha confini, mentre le tessere in vetro dai colori brillanti hanno grande fascino, per le sorprendenti e meravigliose suggestioni di luce che producono. Il colore oro accostato a questi elementi assume qui una connotazione di apertura, di liberazione, di sblocco ed indica vitalità e movimento. In alcune
formelle raffiguranti cuori, l’oro è associato all’idea di preziosità dell’amore, mentre nelle opere con voli di rondini, esalta l’idea del volo, la ricerca spirituale di una prospettiva diversa da quella terrena. Il soggetto che la Giavelli predilige raffigurare è la rosa, simbolo veramente complesso,
poiché racchiude in sé, più d’ogni altro fiore, significati tra loro totalmente contrastanti. È, infatti, ambivalente, potendo contemporaneamente significare perfezione celeste e passione terrena, tempo ed eternità, vita e morte, fecondità e verginità. L’oro ne esalta la ricchezza, donandole
luce solare e radiante, capace di trasmettere calore e forza.
La rosa è anche un attributo della Vergine Maria, “rosa senza spine” perché non toccata dal peccato originale. La Madonna con Bambino che l’artista ci presenta, è uno dei temi più diffusi nell’iconografia cristiana e vive qui uno spazio di rose; rosa essa stessa si dà al visitatore nella luce a foglie d’oro e diventa così figura sacra, dalle virtù soprannaturali e incorruttibili. Lo
sguardo di questa donna, non è dolciastro e melenso, esprime autorità derivata dalla capacità di fare scelte coraggiose e controcorrente. Barbara Giavelli, con la sua opera, pare rivolgersi direttamente ad ogni donna, per riflettere con lei sui problemi e le prospettive della condizione femminile nel nostro tempo, sul tema essenziale della dignità e dei diritti delle donne stesse.
Negli ultimi anni il lavoro di Alessandra Binini si è concentrato sulla figura umana spesso associata a immagini di santi e arcangeli. Qualcuno potrebbe trovare fastidioso, e anche un poco moralistico, l’interesse ad un tema tanto legato alla religione, soprattutto in un tempo in cui la coscienza oscilla tra gli integralismi e l’ondata New Age. Ma la natura del discorso di questa pittrice è invece ben lontano da qualsiasi intento dottrinale o valutazione morale. Se la storia dell’arte è stata per lunghissimo tempo storia di santi, di angeli e di madonne, ripescare figure
così usurate dalla tradizione non può che sottendere un discorso ben più complesso. Le figure che questa artista delinea, in particolare attraverso ritratti, sono essenzialmente figure di persone. Tutta la trascendenza che evoca la parola arcangelo, sembra annullarsi per lasciare spazio a semplici sguardi di uomini. Ci troviamo di fronte a inquietanti teorie di volti e di corpi che uno sfondo d’oro proietta in una dimensione sospesa. C’è una bellezza profondamente inquieta in questi volti di uomini. C’è trasparenza dello sguardo e nello stesso tempo il segno di un impreciso martirio. I corpi sembrano essere stati toccati da un fuoco. C’è combustione nel mondo, o cosa che provoca ustioni.
Le figure alate e le piume sospese a mezz’aria nella torre campanaria, sembrano voler vivere di cielo, cercare l’altro. La fuga.

In un mondo che sembra aver perso tutte le coordinate di riferimento, in cui l’individualismo regna incontrastato e dove gli unici valori possibili sembrano essere la realizzazione materiale e sociale, Alessandra Binini riesce ancora ad esprimere l’ansia di paradiso, l’urgenza del cielo, che non è il bisogno di ritrovare Dio, né di essere buoni con gli altri, angeli appunto, ma di ritrovare noi stessi fuggendo da noi stessi. C’è il bisogno di distaccarsi dalla terra, di fuggire come in un salto leggero dalle umiliazioni, dal male, dalle guerre che ogni giorno appestano il mondo. C’è l’atto di farsi leggeri, di spogliarsi dalle fatiche, di essere liberi nel volo. L’elevazione degli angeli è solo l’idea che l’uomo possa ancora essere migliore.

Barbara Giavelli intuisce l’incredibile potenzialità dell’arte musiva, la possibilità di esprimere con le tessere in pietra, ori e smalti veneziani, il proprio sentire emozionale. Vive in una continua ricerca che la vede cimentarsi, prima con soggetti classici, successivamente con elaborati dove la potenza espressiva del colore, l’effetto della luce sulla materia vitrea e sulla pietra, diventano il fulcro del suo lavoro artistico.
Barbara Giavelli nasce a Reggio Emilia nel 1970. Vive e lavora tra Chiozza di Scandiano (RE) e trascorre lunghi periodi di ricerca a Pietrasanta (LU).

Alessandra Binini interpreta la tradizione adattandola alla sensibilità contemporanea. Questa artista coltiva interessi per la pittura materica e la narrazione simbolica, alimentata quest’ultima da una pratica costante di esercitazione espressiva, con risultati intesi quale diario interiore di
alto valore estetico. In molte occasioni si propone come pittrice di opere sacre, per il desiderio di indagare il lato spirituale del dramma umano.
Alessandra Binini nasce nel 1963 a S. Polo d’ Enza (RE) dove vive e lavora. Trova ancora il tempo di coltivare rose, dipingere Santi e leggere poesie.

Campanile del Duomo, Pietrasanta (LU)
Settembre 2021
Aperto tutti i giorni, tranne il lunedì.
Orari di apertura: dalle 10.00 alle 13.00, dalle 16.00 alle 20.00, dalle 21.00 alle 23.00.
Chiuso in caso di maltempo.
Per appuntamenti e informazioni: cell. 3288978985

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