La Parola di Dio

Una comunione di vita

Il verbo con cui Gesù si rivolge ai suoi è chiaro e preciso, è un ordine: “Prendete!”. Non chiede di adorare, di contemplare, venerare e custodire quel Pane, dice molto di più, esprime tutto il desiderio di Dio di stare nelle nostre mani, di stringersi a noi, di realizzare una comunione di vita.

Il “Corpus Domini” corona il calendario delle feste pasquali (Ascensione, Pentecoste, Santissima Trinità), è la solennità del Corpo e del Sangue di Gesù, che sono dono per noi nella Santissima Eucaristia.

Il Vangelo di oggi (Mc 14,12-16.22-26) ci riporta nel cenacolo dove il Signore ha consumato l’ultima cena coi suoi apostoli; lì dona quel Pane spezzato e quel Vino versato in cui racchiude tutta la sua vita consumata per noi, perché possiamo mangiarla e berla, cioè assimilarla in noi!

Il verbo con cui Gesù si rivolge ai suoi è chiaro e preciso, è un ordine: “Prendete!”. Non chiede di adorare, di contemplare, venerare e custodire quel Pane, dice molto di più, esprime tutto il desiderio di Dio di stare nelle nostre mani, di stringersi a noi, di realizzare una comunione di vita.

E poi, il vino deve essere bevuto e il pane deve essere mangiato: la vita del Maestro deve essere condivisa dal discepolo, occorre prendervi parte perché diventi Vita nella nostra vita.

La scarsa fede fa sentire pesante ciò che invece è liberante: andare a Messa è fatica … ma se crediamo che il Signore è presente, al di là della povertà del luogo e delle persone, tutto cambia: l’Eucarestia diventa il centro della settimana, la Parola celebrata ritornerà alla mente durante le occupazioni e il lavoro quotidiano, quel Pane e quel Vino donati per noi non ci lasceranno indifferenti!

È vero: c’è gente che fa del bene senza andare a Messa, ma per me, cristiano, il Bene deriva dall’incontro con Cristo. È vero: la preghiera può essere personale, ma l’incontro nella comunità mi fa sentire ed essere Chiesa.

È vero: non tutte le omelie brillano per attualità e concretezza, ma è la Parola al centro non la sua spiegazione. È vero: la domenica è il giorno del riposo, ma il riposo è affare di cuore, non di sonno.

Così dalla prima comunione, quella di Dio con noi, può davvero scaturire la seconda, quella fra noi.

Buona Domenica. Don Stefano.

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