La Parola di Dio

Pescatori di uomini

La bellezza della Parola che salva, che trasforma da pescatori di pesci a “pescatori di uomini”.

Con questo brano l’evangelista Matteo dà inizio alla missione di Gesù (4,12-23).

Giovanni era stato arrestato” e “Gesù si ritirò nella Galilea” con queste due precisazioni comincia la storia, il vissuto di Gesù con gli uomini del suo tempo. Giovanni è stato arrestato, tace la grande voce del Giordano, ma si alza una voce libera sul lago di Galilea.

Era logico aspettarsi che l’annuncio messianico partisse dal cuore del giudaismo, cioè da Gerusalemme, ed invece parte da una regione periferica, la Galilea, territorio disprezzato e ritenuto contaminato dal paganesimo, terra di confine e di passaggio fra la Siria e il Libano, di tradizioni eretiche, terra perduta per la fede. Ecco dunque un’altra sorpresa: Gesù rompe con decisione ogni forma di particolarismo e inizia così l’avventura dell’annuncio del Vangelo.

Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” La bella notizia non è “convertitevi”, la parola nuova e potente sta in quel piccolo termine “è vicino”: il regno è vicino, non più lontano; il cielo è vicino, non è perduto nell’aria; Dio è vicino, è qui, non è al di là delle stelle. Sì, il regno si chiama “dei cieli” perché viene da Dio ma raggiunge la concretezza del nostro vivere.

Allora “convertitevi” significa accoglietevi, giratevi verso la luce, perché la luce è già qui. La notizia bellissima è questa: Dio è all’opera, qui e adesso, tra le colline e il lago, nelle strade dei nostri paesi, per guarire la tristezza del mondo. E ogni strada del mondo è Galilea! Noi invece camminiamo distratti e calpestiamo tesori, passiamo accanto a gioielli e non ce ne accorgiamo perché distolti da cose di meno conto, che spesso rincorriamo con ansia e talvolta con avidità!

Il suo regno il Signore lo vuole costruire con l’apporto dell’uomo, ecco perché si mette subito alla ricerca di qualcuno che possa condividere la sua missione. E dove va a cercare gente? Va nell’ambiente dove la gente vive ogni giorno, dove lavora: nessuna cornice sacra per la chiamata dei primi discepoli, ma lo scenario del lago e lo sfondo della dura vita quotidiana. Li chiama, lo ascoltano, lasciano le loro cose e lo seguono. Una narrazione brevissima, essenziale ma ricca di senso: questi primi uomini hanno il coraggio di lasciare il vecchio per un cammino nuovo e, seguendo il Maestro, impareranno percorrere le strade degli uomini per far risuonare agli orecchi e ai cuori di tutti la novità e la bellezza della Parola che salva, che trasforma da pescatori di pesci a “pescatori di uomini”.

Buona Domenica. Don Stefano

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