La Parola di Dio

Portare l’amore fino in fondo

Crocefisso Bronzeo del Duomo di PietrasantaNel brano che oggi ci viene proposto (Lc. 14,25-33) Gesù precisa le condizioni necessarie per seguirlo.

Infatti lo sta seguendo molta gente, una folla numerosissima, e Gesù vede che questa massa di gente non si rende conto di che cosa voglia dire “seguirlo”. Allora ecco che precisa: “Se uno non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”. Una pretesa un po’ eccessiva?!

Ma leggendo attentamente queste parole di Gesù notiamo che il verbo centrale su cui poggia la frase è: se uno non mi “ama di più”. Allora non si tratta di una sottrazione ma di una addizione. Gesù non sottrae amori, aggiunge un “di più“. Il discepolo è colui che sulla luce dei suoi amori stende una luce più grande, e il risultato non è una sottrazione ma un potenziamento.

Poi fa presente la necessità di “portare la croce”. La croce purtroppo è sempre ridotta a immagine di dolore, difficoltà, problemi vari da sopportare … Non dimentichiamo che nel vangelo la “croce” del Signore significa amore senza misura, amore coraggioso che non si arrende, non inganna e non tradisce: portare la croce significa portare l’amore fino in fondo.

La rinuncia che Gesù chiede non è un sacrificio ma un atto di libertà, se non vogliamo rimanere illusi fra i tentacoli del possesso e del successo e lasciarci risucchiare dalle cose.

Dobbiamo imparare non ad avere di più ma ad amare di più, e Gesù ci regala un’ala che ci sollevi verso più libertà e più amore.

Buona Domenica. Don Stefano.

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